Il diritto all’oblio nel mondo
15 Giugno 2023
Cancelliamo
i Dati Indesiderati
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Negli ultimi anni, la questione della privacy e della gestione dei dati personali è diventata di cruciale importanza. Nel contesto dell’era digitale in cui viviamo, dove sempre più informazioni vengono raccolte, archiviate e condivise online, sorge il concetto fondamentale del “diritto all’oblio”. Questo concetto legale mira a proteggere la privacy degli individui e a garantire che le informazioni obsolete o che in modo non appropriato pubblicate vengano rimosse dai motori di ricerca e dalle piattaforme online.
Il diritto all’oblio è un concetto che si basa sul principio fondamentale che gli individui hanno il diritto di controllare le informazioni personali che riguardano la loro vita privata. Questo diritto si oppone alla nozione di “memoria digitale” illimitata, in cui le informazioni possono rimanere online per sempre, con il potenziale di influenzare negativamente la reputazione e la vita delle persone. Per affrontare questa sfida, molti paesi hanno sviluppato norme e leggi per tutelare il diritto all’oblio, finalizzato alla rimozione contenuti obsoleti Google.
Ad esempio, l’Unione europea ha adottato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che riconosce il diritto degli individui di richiedere la rimozione dei propri dati personali. Questa normativa ha imposto agli operatori online l’obbligo di valutare attentamente le richieste di rimozione e di agire di conseguenza, tenendo conto dei diritti fondamentali come la libertà di espressione e di informazione.
Uno sguardo alla normativa del diritto all’oblio: l’art. 17 del GDPR
Il comma 1 dell’art. 17 GDPR riconosce il diritto alla cancellazione dei dati personali, indipendentemente dal fatto che siano stati resi pubblici o meno, qualora sussista uno dei motivi specificati. Questi motivi possono includere:
-I dati personali non sono più necessari rispetto allo scopo per cui sono stati raccolti o altrimenti trattati.
-L’individuo revoca il consenso su cui si basava il trattamento dei suoi dati personali, e non vi è altra base giuridica per il trattamento.
-L’individuo si oppone al trattamento dei suoi dati personali, e non vi sono motivi legittimi prevalenti per il trattamento, oppure si oppone al trattamento dei dati personali per finalità di marketing diretto.
-I dati personali sono stati trattati illecitamente.
-I dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione europea o dal diritto nazionale degli Stati membri.
-I dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione a un minorenne.
Si fa presente, come l’art. 17 GDPR prevede che la richiesta di cancellazione debba essere valutata sempre caso per caso, e che vi possono essere eccezioni in cui il diritto alla cancellazione dei dati personali non si applica. Ad esempio, se la conservazione dei dati è necessaria per l’esercizio della libertà di espressione e di informazione, per l’adempimento di un obbligo legale o per l’esercizio di una funzione pubblica, potrebbe non essere possibile ottenere la cancellazione dei dati personali.
Il diritto all’oblio nel mondo
Nella scorsa settimana, il Chicago Sun-Times ha introdotto una nuova politica relativa al diritto all’oblio. Tale politica mira a impedire ai motori di ricerca Internet di mostrare vecchie notizie riguardanti accuse penali che, alla fine, non hanno portato a condanne. Questa pratica, chiamata deindicizzazione, ha l’obiettivo di evitare che determinati risultati siano visualizzati quando il nome di una persona viene cercato tramite strumenti come Google. Il Sun-Times prenderà in considerazione le richieste di deindicizzazione esclusivamente per le storie che riguardano arresti o altre accuse penali.