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Come si cancella una notizia da Google?

Come si cancella una notizia da Google?

By ivananotarangelo

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Il diritto all’oblio è una parte fondamentale del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell’Unione Europea, che mira a proteggere i dati personali degli individui. Questo diritto consente ai cittadini europei di richiedere la rimozione di informazioni personali dai motori di ricerca e da altre piattaforme online, soprattutto se tali dati non sono più rilevanti, accurati o se la loro presenza su internet viola il diritto alla privacy dell’individuo. La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) nel caso “Google Spain SL, Google Inc. contro Agencia Española de Protección de Datos (AEPD) e Mario Costeja González” del 2014 ha stabilito un precedente importante, affermando che i motori di ricerca devono considerarsi responsabili del trattamento dei dati e quindi soggetti alle richieste di rimozione dei dati personali.

Il GDPR, entrato in vigore nel maggio 2018, rafforza ulteriormente il diritto all’oblio stabilendo che ogni individuo ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo. Questo include la possibilità di cancellare notizie da internet, deindicizzare link da Google e altre piattaforme, e eliminare informazioni personali da Google quando non sono più necessarie in relazione agli scopi per cui sono state raccolte o altrimenti trattate.

Il GDPR richiede ai motori di ricerca e agli altri titolari del trattamento di dati di bilanciare i diritti alla privacy degli individui con il diritto del pubblico all’informazione. La valutazione si basa su diversi fattori, tra cui la natura e la sensibilità dei dati, il ruolo pubblico del soggetto e l’interesse pubblico nella disponibilità delle informazioni. La sentenza “Google Spain” ha inoltre chiarito che il diritto all’oblio non comporta la rimozione delle informazioni dalla fonte originale, ma piuttosto la deindicizzazione dei link che compaiono nei risultati di ricerca basati sul nome del soggetto.

Cancellare notizie da Google

Per cancellare notizie da Google, è necessario seguire una procedura specifica che inizia con la presentazione di una richiesta di rimozione al motore di ricerca. Google ha predisposto un modulo online che permette agli utenti di richiedere la deindicizzazione dei link contenenti informazioni personali. La richiesta deve includere informazioni dettagliate sui link da rimuovere, le motivazioni per la richiesta e una copia di un documento di identità per verificare l’identità del richiedente.

Una volta inviata la richiesta, Google valuta se la rimozione dei link è giustificata secondo i criteri stabiliti dal GDPR e dalla sentenza “Google Spain”. Questo include un’analisi del bilanciamento tra il diritto alla privacy del richiedente e il diritto del pubblico all’informazione. Se Google accoglie la richiesta, i link saranno deindicizzati e non compariranno più nei risultati di ricerca associati al nome del richiedente. Tuttavia, le informazioni originali rimarranno accessibili attraverso altri termini di ricerca o direttamente sui siti web originali.

È importante notare che non tutte le richieste di rimozione vengono accolte. Se Google ritiene che le informazioni siano di interesse pubblico o che il diritto del pubblico all’informazione prevalga, la richiesta può essere respinta. In tal caso, il richiedente ha la possibilità di rivolgersi all’autorità di protezione dei dati competente o di ricorrere al tribunale per far valere i propri diritti.

Per facilitare la rimozione delle notizie da internet, esistono anche servizi specializzati che assistono gli utenti nel processo di deindicizzazione. Questi servizi offrono consulenza legale e operativa, aiutando a compilare correttamente le richieste e a presentarle in modo efficace ai motori di ricerca e agli altri responsabili del trattamento dei dati.

Gestione delle Informazioni Personali e l’Interesse Pubblico

La gestione delle informazioni personali su internet è un tema delicato che richiede un equilibrio tra il diritto alla privacy degli individui e l’interesse pubblico. Il GDPR e la sentenza “Google Spain” stabiliscono che il diritto all’oblio deve essere applicato tenendo conto dell’interesse pubblico all’accesso alle informazioni, specialmente quando riguardano figure pubbliche o questioni di rilevanza pubblica.

Le informazioni riguardanti figure pubbliche, come politici, celebrità o dirigenti di grandi aziende, sono generalmente considerate di maggiore interesse pubblico. In questi casi, le richieste di deindicizzazione potrebbero essere respinte se le informazioni sono ritenute rilevanti per la partecipazione democratica o per la trasparenza. Ad esempio, informazioni su attività professionali, comportamenti etici o implicazioni legali possono essere ritenute di interesse pubblico e quindi non essere rimosse dai risultati di ricerca.

D’altro canto, informazioni obsolete, non più rilevanti o inadeguate possono essere rimosse per proteggere il diritto alla privacy. Questo include dati sensibili, come dettagli sulla salute, la vita sessuale o l’orientamento religioso, che hanno un impatto significativo sulla vita privata degli individui. Anche informazioni che possono esporre gli individui a rischi come lo stalking o il furto di identità sono considerate per la deindicizzazione.

Le autorità di protezione dei dati svolgono un ruolo cruciale nella valutazione delle richieste di deindicizzazione, assicurando che i diritti degli individui siano bilanciati correttamente con l’interesse pubblico. In Italia, il Garante per la protezione dei dati personali può essere contattato per segnalare violazioni o per ottenere assistenza nel processo di rimozione delle informazioni personali da internet e dai motori di ricerca.

Working Party Article 29 per Diritto all’Oblio

Il Gruppo di Lavoro Articolo 29, ora sostituito dal Comitato Europeo per la Protezione dei Dati (EDPB), ha fornito linee guida dettagliate sull’applicazione della sentenza “Google Spain” e sulla gestione delle richieste di diritto all’oblio. Le linee guida sottolineano che i motori di ricerca sono considerati responsabili del trattamento dei dati e devono valutare attentamente le richieste di deindicizzazione, bilanciando i diritti alla privacy degli individui con il diritto del pubblico all’informazione.

Il Gruppo di Lavoro ha stabilito una serie di criteri per la valutazione delle richieste di deindicizzazione, tra cui la natura e la sensibilità delle informazioni, l’interesse pubblico, l’età dei dati e il ruolo pubblico del soggetto interessato. Le linee guida enfatizzano che la rimozione dei link dai risultati di ricerca non implica la cancellazione delle informazioni dalle fonti originali, ma piuttosto la limitazione dell’accessibilità attraverso ricerche basate sul nome.

Il Gruppo di Lavoro ha anche sottolineato l’importanza di garantire che le decisioni di deindicizzazione siano applicate a livello globale, non limitandosi ai domini nazionali dell’UE. Questo per evitare che i diritti dei cittadini europei siano aggirati semplicemente accedendo ai motori di ricerca da domini non europei. Inoltre, le autorità di protezione dei dati sono incoraggiate a collaborare strettamente con i motori di ricerca per assicurare che le richieste di deindicizzazione siano gestite in modo trasparente ed efficace.

Infine, il Gruppo di Lavoro ha raccomandato ai motori di ricerca di fornire maggiore trasparenza sui criteri utilizzati per le decisioni di deindicizzazione e di pubblicare statistiche dettagliate sulle richieste ricevute e sulle decisioni prese. Questo aiuta a costruire fiducia tra gli utenti e a garantire che i processi di gestione delle informazioni personali siano conformi alle normative sulla protezione dei dati.

In sintesi, cancellare notizie da internet e dai motori di ricerca richiede un’approfondita comprensione delle leggi sulla protezione dei dati e delle procedure per esercitare il diritto all’oblio. Seguendo le linee guida del GDPR e le decisioni della CGUE, è possibile proteggere le informazioni personali e assicurare che i dati non rilevanti o obsoleti non continuino a influenzare la vita degli individui.

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