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Step da seguire per cancellare notizie da internet

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By ivananotarangelo

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Nel contesto sempre più digitale in cui viviamo, la tutela della privacy e la gestione dei dati personali assumono un ruolo sempre più cruciale. L’articolo 17 del Regolamento Europeo sulla Privacy, conosciuto come General Data Protection Regulation (G.D.P.R.), sancisce il diritto all’oblio, che consente alle persone di richiedere di cancellare notizie da Internet e rimuovere i propri dati personali dai sistemi gestiti dai titolari del trattamento.

Questa disposizione non si limita alle aziende e alle istituzioni, ma coinvolge anche i motori di ricerca, che hanno la responsabilità di gestire i dati personali presenti nei loro indici e di rispettare i diritti degli individui. I motori di ricerca devono non solo evitare di trattare categorie specifiche di dati sensibili, ma anche eliminare i dati personali non necessari o obsoleti, se richiesto dalla persona interessata e nei limiti previsti dalla legge.

Cancellare un dato su internet significa deindicizzare il link alla pagina web che lo contiene dagli indici dei risultati di ricerca. Questo processo, sebbene apparentemente semplice, solleva una serie di questioni etiche e pratiche. Ad esempio, liberi cittadini, personaggi pubblici, professionisti ed imprenditori si trovano spesso a dover affrontare il dilemma di proteggere la propria reputazione chiedendo la rimozione di notizie considerate inesatte, inopportune o pregiudizievoli.

Tuttavia, il diritto all’oblio non è un’opzione disponibile per tutti e non può essere invocato indiscriminatamente. Esistono condizioni tecniche e legali che devono essere soddisfatte per poter presentare una richiesta di cancellazione. È fondamentale comprendere i dettagli e le implicazioni di questo processo prima di procedere e chiedere di eliminare informazioni personali da Google.

Dal caso Costeja Gonzàlez al G.D.P.R., l’evoluzione del diritto all’oblio Google per cancellare notizie da Internet

Il 13 maggio 2014, la Corte di giustizia dell’Unione Europea emise una storica sentenza a favore del cittadino Mario Costeja Gonzàlez e dell’Autorità spagnola per la protezione dei dati nel caso C?131/12 contro Google Spain SL e Google Inc. La sentenza ordinava a Google di eliminare dai risultati di ricerca associati al nome del ricorrente i collegamenti alle notizie riguardanti un vecchio problema fiscale, giudicate obsolete e pregiudizievoli per la sua identità.

Questo caso rappresentò il primo importante precedente nel campo del diritto all’oblio Google, aprendo la strada a una nuova giurisprudenza. Nei mesi successivi, il gruppo di lavoro comune delle autorità europee di vigilanza e protezione dei dati, noto come Article 29 Working Party, esortò Google e altri motori di ricerca a definire le modalità di applicazione delle rimozioni di pagine web dagli indici di ricerca e a stabilire criteri per accettare o respingere le richieste di cancellazione presentate dai cittadini europei.

Con le modifiche successive apportate dal General Data Protection Regulation (G.D.P.R.) e dalla recente Legge Cartabia in Italia, il diritto all’oblio ha acquisito ulteriore rilevanza e viene applicato in modo più chiaro e definito. Ma come funziona concretamente la procedura per cancellare notizie da Internet? Sebbene non sia possibile rimuovere completamente le informazioni dalla rete, impedirne l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca può limitarne la visibilità e l’accessibilità, proteggendo così la reputazione e la privacy delle persone.

Di seguito, forniamo indicazioni su come procedere per richiedere la rimozione degli URL dagli indici dei motori di ricerca e dalla loro disponibilità per chi effettua ricerche online. Rendere effettivo il diritto all’oblio richiede un processo ben definito e rispettoso delle normative vigenti. Comprendere le procedure e i criteri applicativi è fondamentale per garantire una gestione efficace e responsabile dei dati personali online, al fine di giungere realizzare con successo l’iter per eliminare notizie da Internet.

Rimuovere contenuti obsoleti Google, com’è cambiata la giurisprudenza in tema di diritto all’oblio

Il 2023 si è rivelato un anno significativo per la gestione del diritto all’oblio in Italia, con Google che, nei primi cinque mesi, ha valutato circa 120.000 richieste provenienti dal nostro Paese, rimuovendo il 46% dei quasi 500.000 link segnalati. Questi dati mettono in luce l’attenzione che Google dedica ai diritti delle persone e agli interessi pubblici, bilanciando l’accesso alle informazioni con la protezione della reputazione e della vita privata e professionale degli individui.

Tra i siti web più rimossi da Google in Italia, insieme a Facebook, YouTube e Twitter, si annoverano gli archivi giornalistici ricerca.gelocal.it e ricerca.repubblica.it, evidenziando l’ampio impatto della politica di rimozione del motore di ricerca sul panorama informativo nazionale. L’entrata in vigore, il 28 febbraio 2023, del decreto legge n. 150/2022, noto come “Riforma Cartabia”, ha chiarito le condizioni per cui è possibile richiedere il diritto all’oblio per gli imputati e le persone coinvolte in indagini penali.

Secondo le disposizioni, gli imputati o gli indagati hanno il diritto di far rimuovere notizie da Google nel caso in cui siano stati prosciolti per assoluzione, a seguito di prescrizione o archiviazione del procedimento. Inoltre, ad aprile dello stesso anno, è stata emessa una circolare rivolta alle cancellerie dei tribunali penali, che dettaglia le modalità per ottenere la preclusione dell’indicizzazione o la deindicizzazione delle notizie già pubblicate. Queste richieste vengono gestite tramite i sistemi informatizzati ReGeweb e TIAP, con un’apposita registrazione e monitoraggio trimestrale da parte dei dirigenti amministrativi.

La circolare sottolinea l’importanza di un’attenta e sollecita gestione delle richieste, in pieno rispetto delle disposizioni legali. Queste misure testimoniano l’impegno delle autorità nel garantire un equilibrio tra la libertà di informazione e la tutela dei diritti individuali nel contesto digitale in evoluzione relativamente alla procedura utile per rimuovere contenti obsoleti Google.

Come cancellare notizie da Google?

Google, come motore di ricerca più utilizzato al mondo, riveste un ruolo fondamentale nell’accesso alle informazioni online. Secondo il suo Rapporto sulla trasparenza, dal gennaio 2015 a maggio 2022, ha ricevuto circa 1.300.000 richieste di rimozione in base alle leggi europee sulla privacy, rimuovendo il 50% dei circa 5 milioni di URL segnalati.

Come cancellare notizie da Google? In proposito, è necessario seguire un procedimento specifico tramite il Modulo di richiesta per la rimozione di informazioni personali. Ecco i passaggi da seguire:

  1. Compila i tuoi dati nel modulo e, se presenti la richiesta per conto di qualcun altro, specifica il tuo rapporto con la persona interessata (ad esempio, “Avvocato”).
  2. Identifica gli URL dei contenuti che desideri rimuovere, copiando l’URL dalla barra del browser e incollandolo nel campo apposito del modulo. Assicurati che gli URL siano inseriti correttamente, poiché eventuali errori verranno segnalati da Google al momento dell’invio della richiesta.
  3. Spiega il motivo della rimozione, fornendo dettagli sulle leggi per le quali i contenuti sono considerati illeciti nel nostro Paese.
  4. Specifica il tuo nome come appare nelle ricerche, spunta le dichiarazioni giurate, firma e invia la richiesta.

Una volta inviata la richiesta, Google assegnerà un numero identificativo e invierà una conferma tramite email, indicando che il messaggio è in attesa di elaborazione. Potrebbero essere richieste ulteriori informazioni qualora fossero necessarie per comprendere e gestire la richiesta. In passato, era possibile allegare file alla richiesta tramite un apposito pulsante, ma questa funzione non è più disponibile. Tuttavia, è possibile superare questo problema in due modi:

  • Organizza la richiesta presentando gruppi di URL separati per ogni fase della vicenda penale, facilitando così il lavoro del team di Google nella valutazione della richiesta.
  • Carica i file in una cartella su Google Drive e condividi il link della cartella nel campo delle motivazioni della richiesta. In questo modo, il team di Google potrà visualizzare i documenti che avresti voluto allegare alla richiesta di rimozione di informazioni personali.

Seguendo questi passaggi e consigli, è possibile gestire in modo efficace le richieste per cancellare notizie da Google, tutelando così la propria reputazione e privacy online.

Le decisioni di Google per rimuovere URL da ricerca Google

Una volta esaminate le URL per le quali si richiede la rimozione, Google potrebbe prendere una delle seguenti decisioni:

  1. Rimuovere URL da ricerca Google. Se Google decide di rimuovere le URL, verranno eliminate dai risultati di ricerca per le query relative al nome del cliente. Questa modifica verrà applicata nel paese del richiedente e in altre versioni europee della Ricerca Google. Tuttavia, potrebbero essere necessarie alcune ore per applicare completamente questa modifica.
  2. Decisone di non rimuovere URL da ricerca Google. In alcuni casi, Google potrebbe decidere di non rimuovere le URL richieste. In tal caso, fornirà le motivazioni che hanno portato a questa decisione, specificando che al momento non possono intraprendere alcuna azione in merito alla rimozione delle URL. In questo scenario, Google inviterà il richiedente a sottoporre la questione all’Autorità per la protezione dei dati, allegando una copia della richiesta presentata a Google.

Cosa fare se non la procedura cancellare notizie da Google non viene accolta?

Se Google decide di non rimuovere le notizie, il richiedente ha due opzioni:

  • Contattare il Webmaster. È possibile contattare direttamente il Webmaster del sito web che ospita le informazioni e chiedere la rimozione o la modifica dei contenuti. In questo caso, sarà necessario fare questi passaggi:
  1. Assicurati di soddisfare i requisiti previsti dalla Legge Cartabia, come ad esempio la risoluzione del procedimento penale con una sentenza di assoluzione o prescrizione.
  2. Contatta il titolare del trattamento dei dati del sito web, i cui contatti sono generalmente indicati nella pagina di “privacy policy”, per richiedere la rimozione o la trasformazione del tuo nominativo in forma anonima.
  3. Invita il Webmaster a adottare misure tecniche per disabilitare l’accesso alla pagina web tramite i motori di ricerca, come la compilazione del file “robots.txt” previsto dal “Robots Exclusion Protocol”.

Una volta che il contenuto è stato rimosso o modificato dal Webmaster, è possibile tornare su Google per segnalare il link da rimuovere dalle ricerche. Questo può essere fatto attraverso il Modulo di rimozione di contenuti obsoleti dalla Ricerca Google, presente nella Search Console.

  • Presentare reclamo al Garante della privacy. In alternativa, il richiedente può presentare un reclamo al Garante della privacy. Tuttavia, questo processo può essere complesso e richiedere tempo. È consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto che conosca gli orientamenti del Garante e le linee guida europee per la cancellazione di notizie dai motori di ricerca. Il reclamo al Garante è come fare una “causa” contro Google e può richiedere un anno o più per essere risolto. Il provvedimento emesso dall’Autorità verrà pubblicato sul sito internet del Garante, mantenendo l’anonimato del reclamante.

La gestione delle richieste per rimuovere notizie di cronaca da Google può essere un processo complesso, può richiedere pazienza e competenza legale. È importante essere consapevoli delle opzioni disponibili e delle procedure da seguire per tutelare la propria privacy e reputazione online.

Come cancellare le notizie dagli altri motori di ricerca?

La dettagliata panoramica sulle procedure di presentazione delle richieste di rimozione dei risultati di ricerca a Google ha fornito una comprensione delle condizioni previste dal G.D.P.R. e delle relative procedure tecniche e legali. Tuttavia, è importante notare che la stessa richiesta di rimozione può essere avanzata anche ad altri due motori di ricerca: Bing e Yahoo! Pur essendo Google il dominatore del mercato delle ricerche globali, con circa il 92% delle ricerche complessive (dati StatCounter), è essenziale agire anche su Bing e Yahoo! per garantire una completa copertura delle ricerche degli utenti e ottenere una reale attuazione del diritto all’oblio.

Le condizioni per la rimozione da Bing e Yahoo! sono simili a quelle di Google, ma presentano alcune differenze sostanziali.

Per presentare una richiesta di blocco dei risultati di ricerca su Bing in Europa, è possibile accedere a questo link. Tuttavia, la procedura su Bing è leggermente più laboriosa rispetto a quella su Google. Ecco le principali differenze:

  • Bing non permette di raggruppare le URL. Ogni URL deve essere specificata singolarmente. Per ciascuna di esse, è necessario indicare se le informazioni sono inesatte, false, incomplete, non aggiornate, eccessive o improprie.
  • Bing richiede di compilare tre campi di informazioni per ogni URL:
    1. Fornire “tutte le prove possibili a riguardo”.
    2. Descrivere il motivo per cui si ritiene che l’URL dovrebbe essere bloccata nelle ricerche del proprio nome.
    3. Illustrare con precisione i vantaggi che il blocco di queste informazioni comporterebbe per la privacy, spiegando perché si ritiene che la propria privacy sia più importante del diritto alla libertà di espressione e alla libera disponibilità delle informazioni. È importante prestare attenzione al limite di 500 caratteri per ogni campo di informazione, poiché non viene inizialmente specificato e potrebbe ostacolare il corretto invio della richiesta.

A differenza di Google, Bing prevede il caricamento di file da fornire per aiutare il motore di ricerca a valutare meglio la richiesta. Bing, infine, richiede di specificare anche ulteriori nomi di ricerca diversi dal nome legale, purché siano ugualmente identificativi della tua persona (ad esempio “questo è il mio nome da nubile”).

Per quanto riguarda Yahoo!, anche questo motore di ricerca dispone di un modulo per il diritto all’oblio, denominato “Richieste di Blocco dei risultati della ricerca in Yahoo Ricerca: Risorse per i Residenti in Europa”. Il suo funzionamento è più simile al modulo di Bing che a quello di Google, perché prevede di specificare le motivazioni della richiesta per ogni singola URL e di allegare file a sostegno della richiesta stessa.

Cancellare notizie da Internet dai social network

Cancellare notizie da Internet dai social network può essere altrettanto importante, se non di più, che su un motore di ricerca. Questo perché sempre più persone utilizzano queste piattaforme per cercare informazioni su persone, relazioni o eventi passati. Nonostante i social network più popolari come Facebook, Instagram e Twitter dispongano di motori di ricerca interni per cercare i post pubblicati dagli utenti, solo di recente hanno introdotto specifici moduli per il diritto all’oblio destinati ai cittadini europei.

Tuttavia, dall’esperienza condivisa per la stesura di questo articolo, è emerso che i social network non sempre rispondono alle richieste presentate e valutano difficilmente le richieste su motivi legali, ma piuttosto in termini di violazione delle norme della community. Se desideri cancellare una notizia da un social network, devi:

  • Contattare direttamente l’autore del post (utente, amministratore del gruppo o della pagina) tramite messaggio diretto. In alcuni casi, l’autore potrebbe lasciare i propri contatti email o telefonici, consentendo un’ulteriore modalità di contatto.
  • Presentare un reclamo all’Autorità per la protezione dei dati personali, chiedendo l’intervento per la rimozione dei post specifici dalle piattaforme.
  • Contattare la piattaforma fornitrice del servizio attraverso le modalità dedicate agli utenti.

Pertanto, procedura per la cancellazione di notizie dai social network per eliminare notizie da Internet richiede un approccio diretto e, talvolta, l’intervento delle autorità competenti per garantire una reale tutela della privacy e dei diritti dell’individuo online.

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