Ai sensi della legislazione europea, ed a partire dal Regolamento per la protezione dei dati personali o come più comunemente lo si conosce GDPR, vi è la possibilità di rimuovere contenuti da un sito web ed il motivo principale è quello di tutelare la propria reputazione online a seguito di pubblicazione e divulgazione di notizie sul web.
Quali sono i motivi che portano a voler usufruire del diritto all’oblio
Invero, cerchiamo di capire quali sono i motivi per i quali soggetti vogliono rimuovere un contenuto dalla rete. Su internet accade abbastanza spesso che notizie o link a notizie e contenuti diffamatori possano mettere a repentaglio la reputazione di una persona, questo fenomeno può colpire chiunque, e rischia di essere particolarmente pericoloso per il soggetto che lo subisce tanto da creare danni alla sia a livello professionale che personale. Dunque, per ragioni di privacy, la legislazione europea impone che è lecito avere il diritto di richiedere la rimozione di determinate informazioni personali che ci riguardano, soprattutto quando le stesse non sono più connesse rispetto ad un particolare fatto storico, questo fenomeno prende il nome di diritto all’oblio. Il motore di ricerca Google, anche a seguito delle pronunce della Corte di Giustizia che l’hanno interessato, si pensi al caso Costeja, ed ai sensi della legislazione europea, propone a disposizione degli utenti un modulo idoneo al fine di inoltrare richieste di rimozione delle informazioni personali dai risultati di ricerca, intesi nel senso più vasto possibile: contenuti, immagini, video o notizie, ed anche URL che portano alla notizia stessa, c.d. fenomeno di indicizzazione.
Quando i contenuti possono essere rimossi dal web
Di seguito vengono elencati alcuni dei fattori maggiormente comuni che sono oggetto di decisione di accoglimento delle richieste di deindicizzazione o rimozione dei contenuti da internet da parte degli interessati.
-Evidente assenza di pubblico interesse.
-Dati sensibili. In questo senso verranno rimosse le pagine che hanno contenuti che riguardano unicamente informazioni relative a salute, sessualità, razza, etnia etc.
-Contenuti relativi a minorenni. Questi ultimi intesi non solo nel senso di siti web aventi contenuti che riguardano minorenni, ma anche quelle pagine che contengono reati minori commessi quando il richiedente era ancora minorenne.
-Condanne scontate, proscioglimenti o assoluzioni per reati. Quest’ultimo fattore, soprattutto laddove il richiedente sia stato prosciolto o assolto con formula piena (ai sensi dell’art. 530 c.p.p.), è stato poi positivizzato nella riforma Cartabia, alleggerendo così l’annoso procedimento di deindicizzazione per i contenuti obsoleti da Google.
Quando i contenuti non possono essere rimossi
Ma non sempre i contenuti possono essere oggetto di rimozione da parte del fornitore del motore di ricerca, invero, l’art. 17, par. 3, del GDPR afferma che le motivazioni addotte nel paragrafo precedente non si potranno essere applicate laddove il trattamento e? necessario:
– per l’esercizio del diritto alla liberta? di espressione e di informazione;
– per l’adempimento di un obbligo legale che richieda il trattamento previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui e? soggetto il titolare del trattamento o per l’esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse oppure nell’esercizio di pubblici poteri di cui e? investito il titolare del trattamento;
– per motivi di interesse pubblico nel settore della sanita? pubblica;
– a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici.
Come fare quando le notizie negative non possono essere rimosse legalmente dal web
Nel caso in cui le notizie abbiano una o più caratteristiche del paragrafo precedente, non c’è da preoccuparsi, è possibile in ogni caso richiedere al webmaster quanto meno l’aggiornamento della notizia, laddove questa non lo sia. Ancora, puoi rivolgerti a agli esperti del settore di Cyberlex, i quali saranno pronti a guidarti passo dopo passo per ristabilire la tua reputazione online.