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La Legge Cartabia farà cancellare notizie di cronaca penale da Google

La Legge Cartabia farà cancellare notizie di cronaca penale da Google

By miriamp

Cyber Lex
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Sono numerosi i passi avanti che nel corso di questi anni sono stati fatti in direzione del diritto all’oblio, affinché l’immagine di un individuo possa essere riabilitata e non più essere connessa a determinati fatti, eventi o informazioni personali. Per cancellare il proprio nome da Google, infatti, le procedure sono spesso complesse e lunghe nel tempo, ma con l’ultima Riforma penale le procedure per cancellare notizie da Google sono cambiate e si è cercato di velocizzare, in alcuni casi specifici, il diritto all’oblio degli utenti che desiderano non essere più ricollegati a fatti o condanne del passato. Vediamo quindi nello specifico come ed in quali casi la legge Cartabia farà cancellare notizie di cronaca penale da Google e da tutti gli altri motori di ricerca.

La legge Cartabia sul diritto all’oblio: cosa cambia

La Riforma penale di cui sopra, anche detta Legge Cartabia, è stata approvata anche in Parlamento ed introduce delle novità importanti in materia di processi penali e diritto alla privacy. Soprattutto nella comma 25 dell’articolo 1 della suddetta legge, viene specificato come in alcuni specifici casi il diritto alla deindicizzazione della notizia dal motore di ricerca è immediato, ovvero quando essa riguarda una sentenza conclusasi con un non luogo a procedere, un decreto di archiviazione o un’assoluzione. In questi casi, l’ex indagato o imputato può riabilitare il proprio nome su Google e far sì che le ricerche effettuate col suo nome su questo o altri motori di ricerca non restituiscano più come risultati delle informazioni ormai non più aggiornate, rilevanti ed adatte alla sua situazione penale attuale. Si tratta di una grande svolta per la vita dell’utente che, sebbene collegato ad eventi spiacevoli nel passato, può in questo modo riabilitare la sua reputazione personale e professionale e non attendere le lunghe procedure o decisioni dei gestori di motori di ricerca sull’accettare o meno le sue richieste di deindicizzazione. 

Deindicizzazione delle notizie secondo la legge Cartabia

Grazie alla delega parlamentare demandata al Governo, abbiamo visto come l’ex imputato o indagato, dopo essere stato sollevato dall’accusa che lo riguardava, può richiedere ed ottenere immediatamente che ogni riferimento all’ormai conclusasi vicenda giudiziaria possa essere dimenticato dalla rete e non più indicizzato tra i risultati di ricerca connessi al proprio nome. Sebbene abbia fatto discutere molto, questa legge va in realtà a favore della privacy dell’utente, ma allo stesso tempo non trascura il diritto di cronaca ed il diritto all’informazione, così come tutte le volte in cui si procede con una deindicizzazione piuttosto che con una cancellazione definitiva di una notizia dal web. La pratica della deindicizzazione, infatti, costituisce il più giusto equilibrio tra i diritti del singolo e quelli del grande pubblico del web, in quanto tutela la privacy dell’individuo non mostrando più tra i risultati le informazioni che ledono la sua reputazione, ma allo stesso tempo non lede il diritto di cronaca o il diritto all’informazione del pubblico del web, in quanto le notizie continuano a permanere nei siti web di origine: non vengono cancellati, ma semplicemente non sono più mostrati tramite il grande strumento di visibilità che è il motore di ricerca.

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