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Il diritto all’oblio dei dati sanitari nel 2022

Il diritto all’oblio dei dati sanitari nel 2022

By Avv. Ludovica Marano

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In base al diritto dell’Unione Europea, chiunque ha diritto alla protezione dei dati. Tuttavia, nella pratica, le autorità di protezione dei dati si concentrano maggiormente sulle domande che presentano un collegamento tra l’interessato e l’UE, per fare un esempio allorquando si è presenza di un caso in cui una detta persona sia un cittadino o residente di uno Stato membro dell’UE. A partire dalla sentenza Costeja emessa dalla Corte di giustizia dell’Unione europea del maggio 2014, è stato definito che vi è la possibilità per i soggetti interessati a richiedere al motore di ricerca la rimozione di uno o più link o URL da pagine web che compaiono nella barra delle ricerche, più propriamente query Google. Tale diritto prende il nome di diritto all’oblio, e viene statuito, dal 2016, nello specifico dall’art. 17 del GDPR, cioè del regolamento sulla protezione dei dati personali con valenza nell’ambito Europeo. La norma suesposta stabilisce una serie di parametri alla presenza dei quali l’interessato ottiene il diritto di cancellazione dal Titolare del Trattamento dei dati personali che lo riguardano e che sono stati apposti sul web. Ad esempio, un soggetto può richiedere la cancellazione del proprio nome da Google nei casi in cui i suoi dati personali non sono più necessari per le finalità per i quali venivano o trattati o, ancora, è possibile ottenere la cancellazione dei contenuti che ci riguardano laddove revochiamo il consenso al trattamento.

Il diritto all’oblio ed i pazienti oncologici 

Il diritto all’oblio rileva in diversi ambiti, tra cui anche nel diritto dei pazienti malati di cancro o comunque, per loro fortuna, guariti da questa malattia. In particolare i malati oncologici oggigiorno subiscono discriminazioni derivanti proprio dalla loro condizione di salute. Il non essere discriminati per la malattia pregressa è un diritto che si equivale al diritto all’oblio, che è logico precipitato. Secondo alcuni studi e statistiche, in Italia sono circa un milione le persone guarite da tumori, ma, ciononostante, oltre il danno la beffa. Poiché non solo queste persone devono affrontare un duro percorso devono affrontare, ma devono combattere per accedere, ad esempio ai servizi finanziari, ad esempio i prestiti in banca, o anche le polizze assicurative, proprio perché erano affetti da un tumore. La tossicità finanziaria causata dalla diagnosi oncologica è un fenomeno conosciuto, infatti proprio i costi sociali che sono stati pubblicati nei Rapporti dell’Osservatorio curato da Favo, chiariscono che questi gravano sul malato e sulla famiglia, avendo come rischio principale quello vanificare i trattamenti terapeutici o quantomeno di sminuirne di gran lunga il risultato positivo.

Il diritto all’oblio dei dati sanitari

In Italia, allo stato non esiste un generale diritto all’oblio dei dati sanitari, nel senso che non esiste la possibilità di non dichiarare di essere stati affetti da una malattia nemmeno dopo che sia trascorso un ampio lasso di tempo. Infatti, per fare un esempio sono molteplici le polizze assicurative individuali che all’atto della stipula richiedono delucidazioni rispetto ai dati sanitari del soggetto interessato, prescindendo dal tempo trascorso senza che questi sia incorso in recidive della malattia. Dunque la Compagnia assicurativa, valuterà, in maniera del tutto discrezionale i casi che gli vengono esposti e decide, dunque, se assicurare l’interessato e soprattutto a quali condizioni. 

Il diritto che si dovrebbe attuare tra qualche anno

L’associazione Favo lavora con le altre associazioni di settore, in particolare con Airtum e Ania al fine di proporre un intervento normativo o, perlomeno, un regime convenzionale per le Compagnie assicurative al fine di farlo valere nei rapporti tra coloro che aderiscono.si rileva come già la Commissione Europea abbia portato all’attenzione questa problematica, ed abbia di recente proposto lo svolgimento di una consultazione coinvolgendo tuti gli Stati membri per promuovere l’accesso ai prodotti finanziari, anche mutui e prestiti, a coloro che hanno superato e sono sopravvissuti dal cancro, o anche definiti come cancer survivor.

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