Eliminare link delle notizie da Google, le linee guida dei Tribunali
17 Agosto 2023
Cancelliamo
i Dati Indesiderati
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Quando si parla di cancellare notizie da Google, si fa riferimento al processo attraverso il quale le informazioni, le notizie, i contenuti ritenuti non più appropriati o dannosi vengono rimossi dai risultati di ricerca del motore di ricerca. Eliminare link delle notizie Google può riguardare notizie obsolete, contenuti sensibili o informazioni personali che potrebbero danneggiare la reputazione di un individuo o violare la loro privacy.
L’articolo 17 del GDPR gioca un ruolo cruciale in questo contesto, poiché conferisce alle persone il diritto di richiedere la rimozione di tali contenuti dai motori di ricerca come Google. Tuttavia, va notato che il diritto all’oblio non è assoluto e deve bilanciare i diritti di privacy con il diritto all’informazione pubblica.
Il bilanciamento tra privacy ed interesse storiografico
Solo per meglio comprendere ciò che viene esplicato in questo articolo, appare utile chiarire come la cancellazione delle notizie da Google e di conseguenza l’applicazione dell’articolo 17 del GDPR deve essere connaturata da un delicato equilibrio tra il diritto alla privacy del singolo e il diritto all’informazione della collettività.
Mentre il diritto all’oblio offre agli individui il potere di gestire la loro presenza online e di richiedere la rimozione di dati personali non più appropriati, è essenziale considerare anche l’importanza dell’accesso all’informazione per una società informata e democratica. Il dibattito tra questi diritti contrapposti continuerà a definire il paesaggio digitale e la protezione dei dati nell’era dell’informazione.
La riforma Cartabia e le nuove regole per la cancellazione delle notizie dal web
Con l’entrata in vigore della Riforma Cartabia, sono state introdotte diverse novità che hanno impattato il diritto all’oblio, che apre alla possibilità di eliminare notizie dal web. Uno dei cambiamenti più significativi è la modifica dell’articolo 64 ter delle Disposizioni di Attuazione del Codice di Procedura Penale, che disciplina la deindicizzazione delle notizie relative a indagati o imputati che hanno visto archiviato il procedimento penale.
La riforma ha apportato chiarezza e criteri specifici per l’applicazione del diritto all’oblio in questi casi. Ora, le notizie relative a indagati o imputati archiviati non devono essere indicizzate dai motori di ricerca, e si può richiedere anche la rimozione delle notizie già pubblicate. Questo approccio punta a garantire una maggiore protezione della reputazione delle persone coinvolte, una volta che il procedimento penale sia stato chiuso.
Le prime implicazioni del diritto all’oblio dopo la riforma Cartabia
Nel panorama giuridico si è discusso del Dirigente Amministrativo presso il Tribunale di Modena il quale ha emesso una circolare relativa all’attuazione dell’articolo 64 ter delle nome di attuazione al codice di procedura penale. Tale disposizione disciplina il processo di deindicizzazione o divieto di indicizzazione delle notizie riguardanti gli imputati assolti o gli indagati il cui procedimento sia stato archiviato.
Per esemplificare, possiamo considerare il caso in cui sia Rosa Chemical che Fedez richiesero la rimozione dai motori di ricerca di notizie riguardanti un’indagine sul loro comportamento a San Remo, dato che tale procedimento è stato recentemente archiviato. Inoltre, potrebbero ottenere che le notizie future non siano più accessibili attraverso i motori di ricerca.
Nella circolare si legge che nel caso in cui sia presentata una richiesta volta a ottenere la preclusione dell’indicizzazione, il dirigente:
–Appone e sottoscrive, indicando la data, in calce all’originale del provvedimento, l’annotazione seguente: «Ai sensi e nei limiti dell’articolo 17 del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, datato 27 aprile 2016 , è preclusa l’indicizzazione del presente provvedimento rispetto alle ricerche condotte sulla rete internet a partire dal nominativo dell’istante.»;
–Effettua l’upload della richiesta e del provvedimento così annotato nel sistema informatizzato (ReGeweb e TIAP), all’interno del corrispondente fascicolo processuale;
–Allega alla richiesta il provvedimento annotato come sopra descritto;
–Rilascia, su richiesta, una copia semplice o una copia con attestazione di conformità del provvedimento come sopra annotato, oppure una certificazione dell’avvenuta annotazione.”.
La procedura in caso di archiviazione
La procedura per i casi di richiesta di archiviazione presenta alcune differenze. Invero, nel caso in cui la richiesta sia in relazione a un provvedimento di archiviazione, considerando che il fascicolo pertinente è restituito all’Ufficio del Pubblico Ministero, si dovrà richiedere in primo luogo, con carattere d ‘urgenza, il fascicolo all’ufficio requirente.
Poi sarà necessario che l’ufficio competente inserisca nel sistema informatizzato (ReGeweb e TIAP), all’interno del fascicolo processuale corrispondente, l’upload della richiesta. Una volta ottenuta la disponibilità del provvedimento, bisognerà attuare gli adempimenti previsti in base alla tipologia di richiesta.
Brevi note conclusive
La Riforma Cartabia, dunque, ha introdotto un quadro giuridico rinnovato per il diritto all’oblio in Italia. Questo cambiamento rappresenta un importante passo avanti nel bilanciamento tra la protezione della privacy e la trasparenza dell’informazione. Tuttavia, è fondamentale continuare a monitorare l’implementazione delle nuove norme e affrontare le sfide che possono emergere nel mettere insieme un equilibrio efficace tra diritto all’oblio e libertà di informazione nell’ambiente digitale sempre in evoluzione.