Dopo quanto tempo si applica il diritto all’oblio per eliminare notizie da Google
13 Marzo 2023
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Semel reus, semper reus è un’espressione latina che significa “una volta reo, sempre reo”. Questa asserzione è stata utilizzata per molto tempo per descrivere un principio del diritto penale, secondo cui chiunque è stato condannato per un reato deve rimanere soggetto alla responsabilità penale per quel reato. In altre parole, una volta che una persona è stata dichiarata colpevole di un reato, quella persona non può più essere assolta o essere rilasciata dalla responsabilità penale per quel reato.
Il diritto all’oblio cerca di mitigare proprio questo aspetto, non solo nel diritto penale, ma in ogni altra circostanza che pone in essere una lesione alla reputazione per il soggetto interessato. Pertanto, se si concretizzano le giuste condizioni, quest’ultimo può avanzare giusta richiesta di eliminare notizie da Internet.
La Riforma Cartabia ed il diritto all’oblio, quanto tempo deve passare per l’eliminazione di una condanna?
A seguito della c.d. Riforma Cartabia, che ha cambiato notevolmente l’assetto dell’ordinamento non solo penale, ma anche civile, varata nel 2022 ed attuata agli inizi del 2023, in Italia, è stato introdotto un nuovo articolo (l‘articolo 64–ter del codice penale) che prevede l‘istituto dell‘oblio giudiziario. L‘istituto dell‘oblio giudiziario, in pratica, consente a chi è stato condannato per un reato di essere liberato dalla responsabilità penale per quel reato se sono soddisfatte determinate condizioni. In poche parole, siffatto rinnovato articolo 64-ter del codice penale prevede che una persona possa essere liberata dalla responsabilità penale a condizione che siano trascorsi almeno 10 anni dalla condanna, che la condanna sia stata inflitta per un reato non grave e che non siano state commesse altre violazioni delle leggi dello Stato.
Cosa si intende per oblio giudiziario
L‘istituto dell‘oblio giudiziario e quello dell‘amnistia, introdotti dall‘articolo 64–ter del codice penale, rappresentano una sfida al principio descritto in apertura, vale a dire del broccardo latino “semel reus, semper reus“. Questo istituto, infatti, consente a chi è stato condannato per un reato di essere liberato dalla responsabilità penale per quel reato, purché siano soddisfatte determinate condizioni. Invero, il diritto all’oblio, è anche noto anche come diritto alla cancellazione, è un diritto previsto dalla legge che consente alle persone di richiedere la rimozione o la modifica di informazioni personali su Internet. Questo diritto, che se ne voglia dire, non è nato con la Riforma, anzi è stato riconosciuto per la prima volta dalla Corte di Giustizia Europea nel 2014, con la famosa sentenza Costeja.