Cancellare notizie da Google: leggi questo provvedimento del Garante

Allo stato dei fatti, oggi, viviamo in un mondo in cui l‘accesso a Internet è diventato più comune che mai. Con l‘aumento delle persone che usano internet e le informazioni che vengono condivise ogni giorno, è diventato sempre più importante tutelare i dati personali dal trattamento scorretto. La crescente digitalizzazione ha portato, come conseguenza immediata e diretta, la notevole presa di posizione ed importanza della reputazione online.

Ebbene, la reputazione online è diventata sempre più importante nella società odierna e un buon regolamento per la protezione dei dati può aiutare le persone a tutelare la loro reputazione online. Un regolamento può aiutare le persone a gestire la loro presenza online in modo sicuro e responsabile, evitando che le loro informazioni personali siano condivise senza il loro consenso.

Il regolamento per la tutela dei dati personali in rete

Proprio a causa di tutte le problematiche inerenti al reperimento, molto più che facile, di notizie inerenti a soggetti “pubblici” ma anche normalissimi utenti del web, che è stata avvertita la necessità di intraprendere un percorso normativo il quale ha portato all’attuazione di un vero e proprio Regolamento sulla protezione dei dati personali, chiamato anche GDPR. Il GDPR, dunque, entra in gioco quale regolamento che garantisce e tutela i dati personali dagli attacchi ovvero dal trattamento, o cattivo uso, che se ne fanno in rete.

L’Unione Europea, senza il quale il regolamento non sarebbe venuto ad esistenza, ha ben pensato, durante il periodo di formazione dello stesso, che è, peraltro, durato anni, che un documento avente forza di legge che tutela i dati personali può aiutare a prevenire situazioni come il furto di identità, la violazione della privacy, la diffusione di informazioni personali non autorizzate, che può portare spesso alla diffamazione, nonché ad altre tante e varie forme di abuso dei dati online. Un regolamento per la protezione dei dati può anche aiutare a creare una cultura della privacy online, in cui le persone sono più consapevoli dei rischi associati alla condivisione di informazioni personali.

Il provvedimento del Garante Privacy rispetto alla cancellazione di notizie dal web

Il reclamante ha domandato di eliminare notizie da Internet, con riferimento ad un post localizzabile all‘indirizzo web, che tratta di una controversia giudiziaria del 2019 davanti alla Corte dei Conti. Alla conclusione della vicenda, l‘interessato è stato condannato a compensare un danno di reputazione all‘autorità giudiziaria per la somma di 281 mila euro, di cui provocatore era stato lui stesso con l‘illecito prelievo di fondi da un procedimento fallimentare, in cui svolgeva il ruolo di curatore. 

Google, dal suo canto, aveva già dichiarato di non poter accettare la richiesta avanzata dal reclamante. Infatti, l‘informazione è stata pubblicata nel 2019 e, quindi, considerata di pubblico interesse, poiché facente riferimento al ruolo professionale del reclamante. Trattava, inoltre, di reati gravi quali il peculato, la truffa aggravata e il falso ideologico, per cui il soggetto aveva patteggiato una pena di due anni e quattro mesi.

La decisione del Garante Privacy

L’articolo per cui si chiedeva la rimozione descriveva una sfavorevole sentenza della Corte dei Conti, risalente al 2019, in relazione all‘operato del reclamante, mentre svolgeva la funzione di curatore fallimentare di una società. La condanna è stata patteggiata ed è anche oggetto di indulto. Il reclamante attualmente è un avvocato e l‘articolo può avere un‘importante rilevanza per la sua professione. Per questo motivo il garante ha rigettato il ricorso.