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Diritto all’oblio su Google, quando si applica su Google?

Diritto all’oblio su Google, quando si applica su Google?

By Avv. Ludovica Marano

Cyber Lex
Cancelliamo i Dati Indesiderati
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A seguito della pronuncia della sentenza Costeja, da parte della Corte di giustizia dell’Unione Europea, il c.d. diritto all’oblio, vale a dire quel diritto a vedere che i propri dati personali, sottoforma di notizie, immagini, URL o altro vengano cancellati è diventato un argomento di grande interesse per i governi, i tribunali e i professionisti del settore informatico in tutto il mondo. Alcuni paesi, come l’Argentina e il Brasile, hanno adottato leggi simili alla decisione della Corte dell’Unione Europea, mentre altri paesi, come gli Stati Uniti, hanno optato per una regolamentazione più limitata. Per fare un esempio in alcuni casi, per l’appunto, i tribunali hanno riconosciuto il diritto di un individuo di richiedere la rimozione di informazioni personali obsolete o non pertinenti, ma la maggior parte delle volte, i tribunali si sono rifiutati di riconoscere il diritto all’oblio, invocando il diritto alla libertà di espressione sancito dalla Costituzione.

Il regolamento sulla protezione dei dati personali in Europa: il pilastro del diritto all’oblio

Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, anche conosciuto come GDPR, è entrato in vigore nell’Unione Europea nel 2018, ed è stato uno dei cambiamenti più significativi riguardanti la privacy dei dati negli ultimi anni. Una delle aree più importanti del GDPR riguarda il diritto all’oblio. Secondo quanto disposto dal dato normativo, che in questo caso si aggancia all’art. 17 del GDPR, il diritto alla cancellazione dei propri dati personali in rete si applica alle informazioni personali che sono “inaccurate, obsolete, inadeguate o eccessive”. Ciò significa che un individuo ha il diritto di richiedere la rimozione di informazioni personali che non sono più pertinenti o accurate, come ad esempio informazioni personali obsolete o informazioni che non sono più rilevanti per gli scopi per cui sono state raccolte.

L’evoluzione del diritto all’oblio con l’avvento di Google e delle nuove tecnologie

Il diritto all’oblio è diventato ancora più importante con la diffusione dei social media e la facilità con cui le informazioni possono essere condivise online. Ciò ha creato un’enorme quantità di dati personali online che possono essere utilizzati contro un individuo, ad esempio per scopi di discriminazione o per il bullismo. Nonostante la crescente importanza del diritto all’oblio, la sua attuazione rimane difficile e spesso controversa. I motori di ricerca, come Google, devono bilanciare il diritto alla privacy degli individui con il diritto alla libertà di espressione e al libero accesso alle informazioni. Inoltre, la definizione di “informazioni obsolete o non pertinenti” può essere soggettiva e dipendere dal contesto.

Quando si applica il diritto all’oblio?

Tuttavia l’applicazione del diritto all’oblio non è automatica, anzi, affinché il diritto a rimuovere le notizie dal web che sono pregiudizievoli per l’interessato che ne fa richiesta, è necessario che siano soddisfatte alcune condizioni. In primo luogo, l’individuo deve dimostrare che i dati personali sono inappropriati o non necessari. In secondo luogo, l’individuo deve dimostrare che i dati personali sono stati raccolti in modo illecito. Infine, l’individuo deve dimostrare che la rimozione dei dati personali è necessaria per la protezione dei propri diritti e delle libertà fondamentali. Ci sono, infatti, alcune eccezioni previste dal GDPR, come ad esempio le situazioni in cui la conservazione dei dati personali è necessaria per l’esecuzione di un compito pubblico o per il rispetto di un obbligo legale. Al fine di garantire il rispetto del diritto alla rimozione di siffatti dati, è proprio  il GDPR prevede sanzioni significative per le aziende che non rispettano le norme sulla protezione dei dati. Le sanzioni possono essere fino al 4% del fatturato annuo globale dell’azienda o fino a 20 milioni di euro, a seconda di quale sia la somma maggiore.

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