La protezione dei dati personali è diventata una priorità in un’epoca in cui le informazioni personali sono sempre più digitali e facilmente accessibili. Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) rappresenta un passo importante nella direzione della tutela della privacy e della sicurezza dei dati personali.
È fondamentale che le organizzazioni e gli individui adottino misure adeguate per proteggere i dati personali e rispettare i diritti degli interessati. Solo attraverso un impegno collettivo per la protezione dei dati possiamo creare un ambiente digitale sicuro per tutti gli utenti.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, inoltre, disciplia quello che, nel linguaggio tecnico, è conosciuto come diritto all’oblio. Grazie a questo diritto, nei casi previsti dalla disciplina in vigore, gli utenti hanno il diritto a cancellare notizie da Google. Proprio in riferimento a questa delicata questione, vediamo come si esprime il Garante della Privacy.
Quali sono i diritti che possono vantare i soggetti sul web alla luce dei princpi del GDPR?
Il GDPR conferisce agli individui una serie di diritti in merito al trattamento dei loro dati personali. Questi diritti includono:
-Diritto all’informazione: gli individui hanno il diritto di essere informati in modo chiaro, trasparente e comprensibile sul trattamento dei loro dati personali da parte delle organizzazioni.
-Diritto di accesso: gli individui hanno il diritto di ottenere una conferma dal titolare del trattamento sul fatto che i loro dati personali siano o meno oggetto di trattamento e di accedere a tali dati.
–Diritto di rettifica: gli individui hanno il diritto di richiedere la rettifica dei dati personali inesatti o incompleti.
–Diritto alla cancellazione: gli individui hanno il diritto di richiedere la cancellazione dei propri dati personali in determinate circostanze, come ad esempio quando i dati non sono più necessari per gli scopi per cui sono stati raccolti.
–Diritto alla portabilità dei dati: gli individui hanno il diritto di ricevere i propri dati personali in un formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico e di trasmettere tali dati a un altro titolare del trattamento.
-Diritto di opposizione: gli individui hanno il diritto di opporsi al trattamento dei loro dati personali in determinate circostanze, ad esempio per finalità di marketing diretto.
Il ruolo del Garante privacy
Il Garante Privacy, noto anche come Autorità di Protezione dei Dati, è un organo di vigilanza indipendente responsabile di garantire la tutela dei dati personali e della privacy dei cittadini. Ogni paese può avere la propria autorità di controllo per la protezione dei dati personali, come l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali in Italia o l’Autorità di Protezione dei Dati nel Regno Unito.
Il ruolo del Garante Privacy varia da paese a paese, ma generalmente ha la responsabilità di sorvegliare l’applicazione delle leggi sulla protezione dei dati e di garantire il rispetto dei diritti degli individui in relazione ai loro dati personali. Svolge un ruolo di supervisore e consulente per le organizzazioni, promuovendo buone pratiche e fornendo linee guida sul trattamento dei dati personali.
I provvedimento del Garante privacy rispetti alla cancellazione dei dati personali da Google
Nel provvedimento ora in esame l’interessato ha sollevato diverse questioni in merito al pregiudizio causato alla sua reputazione personale e professionale dalla presenza online di contenuti privi di fondamento oggettivo, risalenti a circa tre anni prima. Ha sottolineato che non è stato oggetto di alcun procedimento legale a seguito delle condotte descritte, né penale, civile o amministrativo.
Inoltre, ha eccepito che non esiste un interesse pubblico rilevante nel conoscere il contenuto della lettera in questione, soprattutto perché ritiene che essa contenga informazioni false. Ha sottolineato che attualmente svolge un ruolo diverso rispetto a quello che ricopriva al momento dei fatti, quando era impiegato nell’ufficio di staff del sindaco della sua città.
Il reclamante ha anche rilevato che la lettera pubblicata contiene dati personali sensibili, come il suo indirizzo e addirittura il piano del suo domicilio. In questo senso, le argomentazioni sollevate dal reclamante hanno destato non poche preoccupazioni, peraltro legittime, riguardo alla reputazione, alla privacy e all’accuratezza delle informazioni personali presenti in rete.
Il Garante, data la persistente reperibilità di tali informazioni, che mancano di riscontri oggettivamente verificabili e sono riferite a un contesto diverso rispetto a quello attuale in cui l’individuo opera, ha un impatto sproporzionato sulla sua sfera giuridica ha deciso nel senso che al momento attuale, non esiste un interesse pubblico rilevante nel conoscere notizie per le quali non vi è stato alcun seguito giudiziario e per le quali è stata presentata una denuncia nei confronti dell’autore della lettera.
Analoga situazione, viene decisa anche per il reclamo di cui a questo provvedimento, che conferma ormai la regola generale secondo cui la disponibilità di informazioni prive di riscontri verificabili e riferite a un contesto diverso solleva in merito all’impatto sproporzionato sulla sfera giuridica dei soggetti coinvolti fa venire meno l’interesse pubblico.