Il fenomeno della digitalizzazione e dell’evoluzione informatica registrata nell’ultimo decennio avuto come effetto principale quello di fornire a chiunque informazioni da poter reperire in maniera immediata. Ma cosa succede se le informazioni che ricerchiamo non sono veritiere, obsolete oppure ledono la reputazione altrui?
Il diritto all’oblio nell’epoca di Google
Google, è il più noto motore di ricerca, permette agli utenti il facile reperimento e molto veloce di informazioni su un qualsivoglia avvenimento ed una determinata persona attraverso parole chiave e query. Il database di Google, seppur utile, in alcuni casi risulta essere deleterio per tutti quei soggetti che sono stati interessati da accadimenti pregiudizievoli. La conservazione per un tempo indefinito dei dati attraverso le ricerche Google consta all’interessato della notizia pregiudizievole, la quasi impossibilità di obliare le proprie colpe passate e di rimando non consentirgli di ricostruirsi una nuova identità sociale. Per limitare la problematica, che notoriamente prende il nome di diritto all’oblio, che prende le mosse ormai famosissima sentenza Costeja, Google ha messo a disposizione alcune tutele per colui che voglia rimuovere notizie dalle ricerche Google, anche a discapito dell’interesse storiografico cui le notizie stesse si fanno portavoce.
Cosa sono le blockchain e quali sono le implicazioni nel diritto all’oblio
La Blockchain che letteralmente significa catena di blocchi, sfrutta le caratteristiche di una rete informatica di nodi e consente di gestire ed aggiornare, in maniera unica e sicura, attraverso un registro contenente dati e informazioni, ad esempio transazioni, in maniera aperta, condivisa e distribuita senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.
Gli attacchi ai server degli ultimi anni
Negli ultimi anni, le perdite e gli attacchi ai server centralizzati sono diventati quasi un evento quotidiano. La Blockchain avrebbe il senso di destinare una soluzione il problema della sicurezza dei dati. Le identità crittografate ed auto-sovrane potrebbero permettere anche di guadagnare nuovamente un certo controllo su come i nostri dati personali vengono distribuiti e usati.
I dati personali in possesso delle aziende
La totalità delle imprese detengono una grande quantità di dati che non solo si riferiscono solo alle persone, e che sono altrettanto sensibili, se non di più, dal punto di vista aziendale. Vero è che le aziende considerano i dati come i segreti commerciali e la proprietà intellettuale, i prezzi pagati ai fornitori, i dati finanziari e altro ancora. Tuttavia per le imprese non appare la strada praticabile in quanto queste vengono considerare una soluzione praticabile solo in termini di protezione e non di altro.
Un altro possibile fattore a discapito della privacy della persona è poi il controllo di queste informazioni sensibili e dei dati che vengono raccolti dalle aziende. Invero, le aziende generalmente si oppongono all’idea di mettere i dati su una rete decentralizzata a cui qualsiasi utente o persona può liberamente accedere.