Preliminarmente è utile dare qualche informazione al fine di chiarire cosa si intenda per diritto all’oblio nonché quando la disciplina è stata introdotta. Il diritto all’oblio risale alla normativa di cui all’articolo 17 del GDPR del 2016, il quale si allinea con la pronuncia del 2014 della Corte di Giustizia Europea, la c.d. sentenza Costeja la quale prefigura la richiesta di deindicizzazione da parte di Google.
Uno sguardo alla sentenza Costeja del 2014
La sentenza Costeja pronunciata dalla Corte di Giustizia Europea ha stabilito che un soggetto ha la facoltà di richiedere al fornitore del motore di ricerca, la rimozione di notizie pregiudizievoli, obsolete e non aggiornate nonché link verso pagine web dall’elenco di risultati, anche definite query, che appare nei suggerimenti successivamente alla digitazione nella barra delle ricerche di parole chiave e dati. A seguito della pronuncia, i soggetti hanno avuto diritto alla cancellazione o la deindicizzazione dei dati personali dai motori di ricerca. Sul punto è stato osservato che le Autorita? di controllo, quale Garante Privacy, hanno avuto un aumento del numero di reclami riguardanti il rifiuto da parte dei fornitori di motori di ricerca per la deindicizzare di link lesivi.
Quali sono i modi per sparire da internet secondo Wired
Wired ha di recente redatto una lista delle 6 cose da fare per poter sparire da internet, vediamole insieme. In primo luogo è utile rinunciare ai c.d. broker di dati. Partiamo dal presupposto che nell’anno 2019 lo stato americano del Vermont ha approvato una legge che richiede a tutte le aziende che acquistano e vendono informazioni personali di terze parti di registrarsi: in risposta, più di 120 aziende hanno registrato i propri dati al fine di essere monitorate e comprendere la portata del fenomeno del brokeraggio assicurativo. Queste aziende raccoglievano tutti i dati personali del soggetto interessato tra cui il nome, l’indirizzo e la data di nascita etc., ed anche informazioni quali abitudini di acquisto ed altre notizie utili per delineare le nostre abitudini.
Ottenere l’aggiornamento dei risultati di ricerca di Google
Se è vero che non possono essere modificate le modalità con cui Google visualizza i risultati di ricerca, tuttavia ci sono alcuni passaggi limitati che è possibile compiere per garantire che ciò che viene visualizzato sia aggiornato, ed ancora per cancellare quelle informazioni dannose, come i tentativi di doxing. Invero, laddove una pagina su internet viene aggiornata dal webmaster, vale a dire il suo proprietario, ma non si riflette nei risultati di ricerca di Google, è possibile usare lo strumento per rimuovere i contenuti obsoleti. In ogni caso Google prenderà in considerazione per la rimozione anche quelle richieste di rimozione riguardanti contenuti pregiudizievoli, se sono presenti immagini esplicite non consensuali.
Eliminare i vecchi account online
Se siamo davvero intenzionati a sparire da Google e da internet un passaggio sarà fondamentale, quello di eliminare i nostri account vecchi, ad esempio i vecchi account Myspace e Tumblr e rimuoverne tutte le tracce. Al fine di verificare la correttezza di questo passaggio sarà utile effettuare una ricerca digitando il nome combinandolo con altri dati personali, ad esempio la e-mail o il luogo in cui si vive.
Cancellare i dati che si trovano online
Se non abbiamo intenzione di eliminare i nostri vecchi account, eliminare i dati che vengono memorizzati online è comunque molto utile. È probabile che l’account di posta elettronica, ad esempio, comprenda migliaia di vecchi messaggi che risalgono a tempi risalenti. Ebbene i nostri account come Facebook e Twitter potrebbero avere ancora post online che potremmo eliminare o quantomeno nascondere al pubblico.
Le protezioni future da attuare
È comunque molto difficile sparire dall’internet, ma in ogni caso è molto importante adottare le migliori procedure di tutela per i nostri dati, ecco qui alcuni passaggi da fare. In primo luogo, dobbiamo considerare l’idea di quante informazioni si vogliono mettere online in modo proattivo. Una volta che registriamo un nuovo account online, è sempre e comunque necessario inserire i propri dati personali, magari cerchiamo di limitare le nuove iscrizioni.