Cancelliamo i dati indesiderati


Site icon Diritto All'Oblio su Google – Come Rimuovere il Proprio Nome dai Risultati di Ricerca

Cancellare notizie da Google, il rapporto aggiornato

diritto all'oblio

Photo by qimono

Il diritto all’oblio è un elemento fondamentale del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che mira a garantire agli individui il controllo dei propri dati personali nell’era digitale. L’articolo 17 del GDPR stabilisce il diritto di cancellare notizie da Google e il diritto di limitazione del trattamento, fornendo un quadro normativo per le richieste di cancellazione dei dati personali.

Sebbene il diritto all’oblio possa sollevare sfide e questioni di bilanciamento con altri diritti, è un passo importante verso la protezione della privacy individuale e il controllo dei dati personali nell’ambiente digitale in rapida evoluzione. Invero, la gestione e la protezione dei dati personali sono diventate questioni centrali per individui, aziende e organizzazioni. Con l’espansione delle attività online e l’accumulo di una vasta quantità di informazioni personali, è emersa la necessità di regolamentare in modo adeguato la raccolta, l’archiviazione e l’uso di questi dati.

Come si comporta Google con le richieste di cancellazione dei dati personali 

Google, che ad oggi è uno dei principali motori di ricerca e servizi online, è ovviamente soggetto alle disposizioni del GDPR e deve rispondere alle richieste di cancellare notizie da internet, in conformità alle leggi europee sulla protezione dei dati. La società ha implementato processi e procedure specifiche per affrontare tali richieste, al fine di garantire il rispetto dei diritti degli individui e di conformarsi alla normativa vigente.

La domanda che molti utenti si pongono è la seguente: “come cancellare le notizie da internet?” Ebbene, una richiesta di cancellazione dei dati personali su Google coinvolge una serie di passaggi. Gli individui interessati devono avviare la procedura attraverso il “Form di richiesta di rimozione dei risultati” fornito da Google. Qui, gli utenti devono fornire informazioni dettagliate sulla richiesta e dimostrare il motivo per cui desiderano la cancellazione dei dati.

Google valuta attentamente ciascuna richiesta per determinare se soddisfa i criteri stabiliti dal GDPR. Google, come viene spiegato anche nella pagina web del rapporto sulla trasparenza del motore di ricerca, valuta ogni richiesta di cancellazione dei dati personali in base a una serie di criteri. In primo luogo, la società verifica se i dati sono ancora rilevanti, accurati e necessari per le finalità per cui sono stati raccolti. Inoltre, si considera se l’interesse pubblico nell’accesso a tali informazioni supera l’interesse dell’individuo alla privacy. Questo bilanciamento è particolarmente importante quando si tratta di informazioni di interesse pubblico, come notizie di rilevanza giornalistica.

Una volta ricevuta la richiesta e valutati i criteri, Google invia una risposta all’individuo interessato. Se la richiesta è accettata, Google adotta misure per rimuovere i risultati di ricerca o altre informazioni pertinenti dai propri servizi. Tuttavia, è importante sottolineare che il diritto alla cancellazione dei dati non è assoluto e può essere soggetto a limitazioni legittime, come il diritto alla libertà di espressione e di informazione.

La trasparenza di Google ed i rapporti sulla trasparenza aggiornati: gli ultimi aggiornamenti dell’Italia 

Preliminarmente, è utile chiarire che Google si impegna anche a garantire la trasparenza nel trattamento delle richieste di cancellazione dei dati personali. La società pubblica rapporti di trasparenza regolari che forniscono informazioni sul numero di richieste ricevute e sulle azioni intraprese in risposta. Questa iniziativa contribuisce a creare un quadro chiaro delle pratiche di Google in merito alla privacy e alla protezione dei dati.

Uno degli ultimi casi riportati da Google nel suo rapporto sulla trasparenza riguardava la ricezione di una richiesta di cancellazione di ben nove articoli. Questi articoli parlavano di un evento spiacevole. Al centro, vi era una persona che sembrava avesse pagato delle donne, tra cui una ragazza minorenne, coinvolgendole in attività di prostituzione.

Google ha esaminato la situazione con molta attenzione ed ha concluso le sue valutazioni chiarendo che dati i fatti gravi di cui si trattava, non sarebbe stato giusto rimuovere gli articoli. Il team di Google ha deciso di mantenere le pagine così come erano, in quanto ha ritenuto importante preservare un certo livello di trasparenza e verità nelle informazioni online.

Altro caso, sempre recente è quello che ha riguardato un imprenditore italiano, che aveva fatto una richiesta per la rimozione di un articolo da un blog. Siffatto articolo, risalente al 2012, lo accusava di avere legami con un capo della mafia, includendo la trascrizione di una conversazione telefonica intercettata dalla polizia tra l’imprenditore e il capo mafioso, avvenuta nella casa di quest’ultimo.

Inizialmente Google ha pensato che, data l’importanza della notizia, l’articolo avesse un interesse pubblico considerevole, quindi ha deciso di non rimuoverlo. Tuttavia, l’autorità italiana competente per la protezione dei dati personali ha preso parte alla questione chiarendo che non c’erano procedimenti legali in corso né ulteriori indagini da parte della polizia riguardo a questo caso specifico. Dunque, Google si è visto costretto a rimuovere l’articolo dal blog, rispettando l’ordine dell’Autorità.

Cancelliamo i dati indesiderati
+39.06.39754846
cyberlex.net


Exit mobile version