Il diritto all’oblio è un diritto c.d. di nuova generazione ed è considerato come quel diritto necessario e funzionale a cancellare da internet i propri dati personali. Per permettere la cancellazione dei dati personali, il Titolare delle informazioni personali che sono state divulgate su un sito, una pagina etc., che abbiamo un contenuto lesivo della reputazione online dell’interessato, ha l’obbligo di informare della richiesta di rimozione altri titolari che trattano allo stesso modo i dati personali cancellati. Sul punto, ai sensi dell’art. 17 par. II del GDPR viene dichiarato “qualsiasi link, copia o riproduzioni”.
La Corte di Giustizia dell’unione Europea ha dichiarato inoltre che una richiesta di deindicizzazione trovava fondamento nel diritto di rettifica ovvero la rimozione nel diritto di opposizione ai sensi, rispettivamente, degli articoli 12 e 14 della direttiva.
Spesso la cancellazione dei dati personali o delle notizie pregiudizievoli non è sempre possibile, infatti vi è un limite a questa, ad esempio quando la notizia, per le qualità soggettive dell’interessato, (soggetto notorio, esponente di forza politica etc.), risulta essere utile alla soddisfazione dell’interesse storiografico della collettività.
Il diritto all’oblio, dunque, non è sempre possibile esercitare, ma soggiace a certe condizioni tra cui la libertà di informazione.
Come sparire dal web
Il primo passo, necessario ed utile per scomparire da internet è certamente quello di rimuovere ogni traccia dal web, tra cui account social, tra cui Instagram, Facebook, Twitter etc.
In questo modo si cancellano le tracce già dalla c.d. SERP, vale a dire il Search Engine Results Page di Google. Tale motore di ricerca dell’azienda di Mountian View è ad oggi il sito web più visitato al mondo e rimuovere la propria presenza dai risultati di Google risponde sicuramente ad un bel passo in avanti verso la sparizione totale dalla rete.
Le richieste di rimozione delle informazioni personali da Google
Laddove ci fossero, invece, problematiche relative a: articoli riferiti al soggetto interessato e che creano un danno alla reputazione è possibile adoperarsi per cancellare le stesse attraverso richieste atte proprio alla cancellazione di notizie nonché al fine di beneficiare del diritto all’oblio.
Dunque al fine di Per rimuovere i risultati personali da Google, lo stesso motore di ricerca mette a disposizione un modulo idoneo proprio alla cancellazione dei contenuti personali, che una volta compilato in ogni sua parte verrà inviato direttamente al Team di Google per essere analizzato.
Google dovrà, non senza difficoltà, decidere in merito alla richiesta di cancellazione, che potrà essere accolta, con la conseguenza che le informazioni o le URL lesive verranno rimosse ovvero i dati e le pagine verranno deindicizzati, oppure rigettata. In quest’ultimo caso, potrebbe essere necessaria una integrazione per consentire a Google che non consentono al Team del motore di ricerca di decidere; ma anche potrebbe accadere che i contenuti siano già stati rimossi oppure, ancora più probabile, Google non ritiene di dover procedere alla rimozione dei contenuti lesivi della reputazione del soggetto in quanto nell’ottica di bilanciamento, il diritto all’oblio perisce rispetto a quello di interesse generale della collettività ad essere informata riguardo una vicenda.