Cancelliamo i dati indesiderati


Site icon Diritto All'Oblio su Google – Come Rimuovere il Proprio Nome dai Risultati di Ricerca

Linee Guida aggiornate per cancellare informazioni personali da Google

Diritto all’oblio caratteri generali

Il termine diritto all’oblio viene inteso come il potere di disporre dei propri dati personali nel senso di poter ottenere la cancellazione dei dati che si presentano sotto forma di articoli o notizie nel web di dominio pubblico che ledano la reputazione del soggetto interessato.

La differenza tra deindicizzazione e cancellazione

Il diritto all’oblio però molto spesso non si concretizza con la cancellazione delle informazioni pregiudizievoli, bensì si ottiene con la deindicizzazione, la quale consegue sì lo stesso effetto pratico della eliminazione ma non è propriamente la stessa cosa. Attraverso questo metodo si ottiene infatti la cancellazione delle informazioni relative a quel soggetto nelle query di Google, la notizia sarà sì visibile, ma solo agli utenti che si collegheranno sulla pagina in cui è contenuto l’articolo.

Le pronunce della corte di Giustizia Europea 

Nel 2014 il diritto all’oblio veniva riconosciuto dalla Corte di Giustizia Europea, nella famosa sentenza “Google Spain”. La Corte si si pronunciava rispetto al riconoscimento ed all’importanza del diritto ad essere dimenticati, definendolo quale diritto di una persona ad esigere la rimozione di informazioni o di dati obsoleti, o che non sono più necessari per le finalità per le quali erano stati raccolti e trattati, ovvero per cui l’interessato ne ha ritirato il consenso. Ancora, nel 2019 la Corte di Giustizia EU si pronuncia nuovamente rispetto al diritto all’oblio, stavolta sulla interpretazione dell’art. 17 del GDPR. Ebbene, la Corte sancisce che “nel senso che il gestore di un motore di ricerca, quando accoglie una domanda di deindicizzazione in applicazione delle suddette disposizioni, è tenuto ad effettuare tale deindicizzazione non in tutte le versioni del suo motore di ricerca, ma nelle versioni di tale motore corrispondenti a tutti gli Stati membri”. 

Le linee guida sul diritto all’oblio

A seguito delle pronunce elencate sin qui, il Comitato Europeo per la protezione dei dati, (acr. EDPB), ha avviato un processo atto alla redazione di linee guida per l’elencazione puntuale dei criteri e dei i motivi per i quali l’interessato può richiedere la deindicizzazione così come le eccezioni all’esercizio di tale diritto. Una prima versione delle linee guida si ha con quelle nr. 5 nell’anno 2019; mentre una seconda, la più recente, è stata pubblicata il 7 luglio 2020.

Motivi per richiedere la deindicizzazione

Ai sensi dell’articolo 17, par. 1, a) del GDPR, l’interessato può richiedere a un fornitore di motori di ricerca di rimuovere il contenuto dai propri risultati di ricerca, qualora i dati personali dell’interessato non siano più necessari in relazione alle finalità del trattamento da parte del motore di ricerca. Altro motivo è quello inerente alla revoca del consenso da parte dell’interessato laddove non vi fossero basi legali al trattamento dei dati personali. Sul punto però le linee guida ne dichiarano l’improbabilità di richieste di questo genere da parte degli utenti. La rimozione può essere, poi, richiesta per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento.

Eccezioni al diritto alla deindicizzazione

Una prima eccezione riguarda la situazione con la notizia presumibilmente pregiudizievole, si stia attuando il diritto alla libertà di espressione e di informazione costituzionalmente garantito. La seconda eccezione riguarda le fattispecie in cui il trattamento è necessario per l’adempimento di un obbligo legale.  La terza e la quarta eccezione riguardano motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica e gli scopi di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o scopi statistici, nella misura in cui questo potrebbe compromettere gravemente il raggiungimento degli obiettivi di tale trattamento. Le Linee guida ricordano però che, in un processo di rimozione dall’elenco, le informazioni restano in ogni caso accessibili allorquando si utilizzano altri termini di ricerca.

 

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