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Diritto all’oblio, un caso di cronaca imbarazza i familiari di una vittima

La vicenda del caso D’Agostino, il ragazzo purtroppo rimasto vittima di una folgorazione nel messinese ha destato non poco scalpore. A titolo di cronaca si rileva come la ditta Gemmo S.p.a. per la quale il ragazzo lavorava è stata indagata per omicidio colposo. Ciò che desta maggiormente scalpore è la richiesta di diritto all’oblio avanzata dal Legale della società in nome e per conto della stessa. Il Legale, l’Avv. Sveva Antonini, ha infatti inoltrato una richiesta di rimozione delle notizie, per conto della ditta, adducendo il beneficio dell’ormai noto diritto all’oblio. La professionista, aveva avanzato la richiesta a diverse testate giornalistiche a che rimuovessero da internet le notizie riguardanti la notizia, per cui la società da lei assistita veniva coinvolta. La richiesta veniva formulata sulla scorta della c.d. perdita di interesse storiografico a seguito del trascorrere del tempo. 

Cosa hanno risposto i familiari della vittima

A seguito della notizia appena menzionata, non è tardata la risposta dei familiari della vittima che attraverso una nota datata 24 agosto, avevano fatto sapere per mezzo dei loro legali che una simile tale richiesta fosse insostenibile. Invero, il decesso del ragazzo risale al 2016 ed anche perché il procedimento penale risulta essere ancora in stato di giudizio, e dunque non ancora concluso – leggi qui per saperne di più.

La disciplina del diritto all’oblio

Il diritto all’oblio viene disciplinato ai sensi dell’art. 17 GDPR, il quale definisce che “l‘interessato (in questo caso la società Gemma s.p.a.) ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali, se sussiste uno dei motivi seguenti: i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o altrimenti trattati; l’interessato revoca il consenso su cui si basa il trattamento e se non sussiste altro fondamento giuridico per il trattamento; l’interessato si oppone al trattamento e non sussiste alcun motivo legittimo prevalente per procedere al trattamento; i dati personali sono stati trattati illecitamente; i dati personali devono essere cancellati per adempiere un obbligo legale previsto dal diritto dell’Unione o dello Stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento; i dati personali sono stati raccolti relativamente all’offerta di servizi della società dell’informazione”. 

Tuttavia, il limite dell’interesse storiografico risulta essere ampiamente presente nella vicenda de quo, essendo il procedimento ancora in corso.

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