Nel mondo digitale odierno sta diventando sempre più complesso rimanere anonimi online, se si pensa, infatti, che ogni tipo di informazione, da quelle personali, come il nome,l’ indirizzo o anche il numero di telefono, sono tutte disponibili o molto facili da reperire in rete, e dunque su Internet, tanto che chiunque può trovarle ed utilizzarle a proprio piacimento.
Cosa si intende per diritto all’oblio
La domanda che molti utenti si pongono arrivati ad un certo punto della loro vita social è quella se sia possibile scomparire definitivamente dal web. Per rispondere a questa domanda è necessario introdurre il c.d. diritto all’oblio. Il concetto di diritto all’oblio ha preso piede negli ultimi anni dapprima con la pronuncia da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea della c.d. sentenza Costeja. Tramite questa iconica pronuncia il diritto all’oblio è stato poi, anche introdotto in qualità di disposizione ed a corollario di una normativa intera. Qui si parla del Regolamento sulla protezione dei dati personali, anche chiamato in acronimo GDPR, ed in particolare nell’articolo 17 del GDPR, il quale chiarisce quali sono i limiti ovvero quando c’è la possibilità di fare richiesta per la deindicizzazione ovvero la cancellazione dal web delle notizie sconvenienti e denigratorie che producono un danno al soggetto interessato. Il diritto all’oblio, dunque, offre alle persone il diritto di rimuovere definitivamente le proprie informazioni personali dal Web. Questo è un ottimo modo per le persone di assumere il controllo della propria identità digitale e assicurarsi di non lasciare alcuna traccia di sé su Internet.
Ma cosa succede se vuoi scomparire definitivamente dal web?
Secondo il diritto all’oblio, quindi, in alcune ipotesi è possibile rimuovere le informazioni lesive da web e quindi, in qualche modo iniziare il processo per la cancellazione totale del nome e dei dati personali che ci appartengono dall’internet. Grazie al diritto all’oblio è infatti possibile cancellarsi dal web ed anche non essere più tracciato o monitorato dai servizi online. Ciò significa che è possibile riacquistare il controllo della propria privacy ed anche della identità digitale creata. Esercitando in maniera cosciente e corretta il diritto all’oblio sarà possibile piano piano scomparire. Questo processo, tuttavia, richiede del tempo e dovrò passare dapprima dall’eliminazione definitiva degli account creati e che hanno il nostro nome sia dai social media, come Facebook, Twitter, Instagram, TikTok e così via, che da tutti gli altri siti web su cui abbiamo creato un profilo ovvero un account. Allo stato appare anche possibile disattivare i risultati dei motori di ricerca e rimuoverli dai broker di dati che raccolgono e archiviano informazioni personali su di te online. Con questi passaggi, di volta in volta è probabile che nessuno riuscirà più a trovare traccia dei nostri dati o di noi sul web.
Il diritto all’oblio, dunque resta ed è una parte molto importante in tema di privacy online offrendo ai soggetti interessati il diritto di richiedere che i fornitori di motori di ricerca rimuovano informazioni personali che creano un pregiudizio. Questo processo è noto come deindicizzazione ed è diventato una preoccupazione crescente per molte persone, le quali, appunto cercano in tutti i modi di eliminare il proprio nome, ovvero la propria associazione a notizie che possono essere lesive, dal web. Come visto questo processo non è impossibile, ed anzi il primo modo per iniziare è sicuramente quello di compilare ed inoltrare il modulo web che lo stesso Google mette a disposizione. Google, in qualità di fornitore di motori di ricerca più popolare, è stato in prima linea in questo problema, il team del colosso americano ha infatti implementato di molto tutte le misure per garantire che gli utenti possano esercitare il loro diritto all’oblio e proteggere la loro privacy online.