Il “diritto all’oblio“, o anche diritto all’essere dimenticati, è un principio legale che consente alle persone di richiedere la rimozione o l’oblio di informazioni personali obsolete o non più rilevanti. Siffatto principio è stato riconosciuto in diversi paesi e regioni, tra cui l’Unione Europea, e rappresenta un importante equilibrio tra il diritto alla privacy delle persone e il diritto alla libertà di espressione e all’accesso all’informazione. Nel contesto della rimozione delle notizie da Google, il diritto all’oblio assume un ruolo centrale. Consente alle persone di richiedere la cancellazione di link a notizie che potrebbero danneggiare la loro reputazione o violare la loro privacy, ma la sua applicazione non è sempre semplice.
Il contesto del diritto all’oblio nell’Unione Europea
Nell’Unione Europea, il diritto all’oblio è stato riconosciuto e regolamentato dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Questo regolamento conferisce ai cittadini europei il diritto di richiedere la rimozione di informazioni personali obsolete o non più rilevanti. Tuttavia, il GDPR prevede anche eccezioni, come il diritto della società di mantenere le informazioni per scopi legittimi, come l’archiviazione storica o la libertà di espressione.
Limiti ed Eccezioni
Il diritto a cancellare le notizie dal web, tuttavia, non è un diritto assoluto. Ci sono limiti e eccezioni che devono essere considerati. Ad esempio, se un’informazione è di interesse pubblico o se è stata pubblicata legalmente, potrebbe non essere soggetta alla rimozione. Questo è particolarmente rilevante quando si tratta di notizie legittime e accurate.
Cancellare notizie da internet: una prospettiva pratica
Come Cancellare le notizie da internet? La procedura per cancellare notizie da Google comporta diversi passaggi e richiede una comprensione approfondita delle politiche e delle procedure della società. Ecco una breve guida su come procedere:
-Prima di intraprendere qualsiasi azione, è importante valutare la legittimità della richiesta di cancellazione delle notizie. Il diritto all’oblio si applica a situazioni in cui le informazioni sono obsolete, non più rilevanti o dannose. Non è possibile richiedere la cancellazione di notizie accurate e attuali.
– A questo punto se si ritiene che una notizia specifica debba essere rimossa da Google, si dovranno identificare la piattaforma o il sito web che ospita l’articolo. Google non è il creatore del contenuto, ma un motore di ricerca che lo indicizza. Quindi, è necessario che ci si rivolga direttamente al c.d. webmaster.
-Se la piattaforma o il sito web non risponde o rifiuta la richiesta, è possibile vagliare l’opzione del ricorso legale. Consultare un avvocato specializzato in diritto alla privacy e diritto all’oblio per valutare ulteriori azioni legali è la soluzione migliore.
Il report sulla trasparenza di Google: una finestra sulle pratiche di rendicontazione dell’azienda
Il Report sulla Trasparenza di Google è un documento periodico pubblicato dall’azienda che fornisce una panoramica delle richieste di rimozione dei contenuti e delle informazioni relative alla privacy degli utenti. Questo rapporto viene rilasciato di solito su base trimestrale e contiene una vasta gamma di dati relativi alle richieste di governi, organizzazioni e individui per la rimozione di contenuti o per l’accesso ai dati degli utenti. Il rapporto offre un’opportunità per valutare come Google risponde alle richieste di rimozione dei contenuti e all’accesso ai dati degli utenti. Questo è importante per garantire che i diritti e la privacy degli utenti siano protetti. In ogni caso, è bene ricordare come questo rapporto potrebbe non includere tutte le richieste di rimozione dei contenuti o di accesso ai dati degli utenti, poiché alcune potrebbero essere segrete o classificate. Questo solleva preoccupazioni sulla completezza delle informazioni fornite.
I dati di settembre 2023
Andiamo ora nel dettaglio, dai dati presentati nel Report sulla Trasparenza di Google, emerge che su un totale di 32,951 URL segnalati, ben 18,574 (corrispondenti al 56,4%) sono stati rimossi, mentre 14,377 URL (43,6%) non sono stati rimossi. Questo suggerisce un significativo numero di richieste di rimozione dei contenuti che sono state accolte da Google, indicando un impegno da parte dell’azienda nel rispondere a queste richieste. Allo stesso tempo, il fatto che un numero considerevole di URL non sia stato rimosso potrebbe essere attribuito a varie ragioni, tra cui la conformità alle politiche di Google o la mancanza di motivazioni valide per la rimozione.